Orto botanico
Una delle più belle zone di verde da ammirare nella capitale è senza dubbio l’Orto Botanico, un parco in parte curato e in parte lasciato allo stato selvatico, situato dietro Palazzo Corsini e posto sotto le cure della I Università “La Sapienza” di Roma.
L’Orto Botanico nacque nel 1278 con Nicolò III, che fece istituire in Vaticano un viridiario ricco di piante, che occupava parte di piazza San Pietro. A metà del ’600, il papa Alessandro VII fece trasferire le colture vaticane nell’Orto dei Frati Minori, che si trovava dietro il convento di San Pietro in Montecitorio. L’Orto rimase per molto tempo nel pieno del suo splendore grazie a Giovan Battista Trionfetti, che lo arricchì di circa tremila esemplari di piante rare ed esotiche. Il 1708 segna un periodo di decadenza che avrà fine circa quarant’anni dopo con l’istituzione di due cattedre di botanica, per volere di Benedetto XIV. Successivamente, nel 1820, papa Pio VII compra palazzo Salviati, alla Lungara, e nel 1823 vi inaugura il nuovo Orto Botanico della città. L’Orto Botanico non ebbe una fissa dimora fino a quando fu trasferito nei giardini del palazzo Riario Corsini. Nel 1883 Tommaso Corsini cedette al Comune di Roma la parte del palazzo a condizione che fosse destinato alla Accademia dei Lincei e dei Musei, e la parte dell’Orto Botanico allo Stato.
Oggi l’Orto Botanico consta di più di 3500 specie coltivate. In esso ci sono tre diverse serre: la prima, che risale agli inizi del XIX secolo, è detta “serra calda o stufa” ed ospita piante grasse; la seconda e la terza sono adibite alla coltivazione di piante e di orchidee tropicali. Notevole importanza assumono la collezione di felci e quella di bambù che è composta di 50 specie diverse.
Tra le tante coltivazioni presenti in esso, sono da ricordare: la Quillaja saponaria, raggruppata tra le piante “utili” perché dalla sua scorza si ricava la saponina; la Colletia cruciata, classificata tra le “spinose”, originaria del Sud America e caratteristica per via dei suoi rami, formati da delle spine grosse, appiattite e disposte a croce, mentre le foglie, piccole, compaiono in primavera anticipate da dei fiori bianchi dall’odore di cioccolato; infine la Victoria Cruziana , pianta d’acqua appartenente al gruppo delle ninfee che ha un diametro di due metri circa.