L’Antico Porto
Forte Michelangelo, La Fontana del Vanvitelli, Porta Livorno, La Darsena Romana, il Lazzaretto
All’entrata del porto, provenendo da Roma, alla nostra sinistra troviamo l’imponente mole del Forte Michelangelo: sorge sopra un grandissimo edificio romano di epoca traianea, forse la sede del comando della flotta, fu costruito per volere di Giulio II, Giuliano della Rovere, ma non conosciamo con precisione chi fu l’architetto che progettò la costruzione: il Ponchielli, che probabilmente solo esaminò i lavori da fare, o forse Sangallo il Giovane, o Bramante, forse il maschio fu eseguito da Michelangelo nella prima metà del 1500, certo è che la fortezza è una delle più grandi di quel periodo, è interamente ricoperta di travertino, lo spessore delle mura è di 6/7 m., vi campeggiano un fastoso stemma di Paolo III e un bel fregio composto da gigli il simbolo di casa Farnese.
Il forte nei secoli è stato ovviamente modificato: si è riempito il fossato, si è cambiato l’ingresso, si è chiuso il bel portico che correva nel cortile per ricavarne magazzini, l’entrata è abbellita da due grandi ed maestose ancore moderne. Attualmente viene utilizzato per manifestazioni artistiche, musicali e teatrali, che restituiscono alla città, questo suo interessante sito; a destra dell’entrata è possibile ammirare una delle due statue di Santa Fermina, protettrice della città e dei marinai, esistenti nel porto (l’altra è alla fine dell’antimurale).
Continuando il nostro percorso possiamo vedere l’attuale porto, che ovviamente è profondamente diverso dal porto romano, questo fu commissionato da Traiano nel 106 d. C. e progettato dall’architetto Apollodoro di Damasco, era composto, in maniera simile ai grandi porti di quell’epoca, da un grande bacino quasi circolare di circa 500 metri, due grandi moli, protesi per circa 400 metri e arricchiti da due torri gemelle, in seguito dette del Bicchiere e del Lazzaretto, ancora visibile, e ricostruita da Sangallo; il porto era chiuso da un’isola artificiale, arricchita da altre due torri, in seguito sull’isola, oggi non più esistente, furono costruiti il Faro, alto 30 metri, nel 1616 ed il Fortino Gregoriano nella prima metà dall’800; nel 1660 Bernini vi costruì un fastoso Arsenale, di 50 metri a 6 arcate riunite a gruppi di due, purtroppo oggi distrutto dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale; oggi il porto è profondamente mutato, ingrandito ed è ancora in ampliamento verso la zona nord della città.
Proseguendo il nostro cammino all’interno del porto possiamo vedere sulla destra la bella cinta muraria merlata costruita nel 1600 da Urbano VIII, interrotta solo dalla Fontana del Vanvitelli, costruita nel 1743, è un bel mascherone, in travertino, dalla cui bocca zampilla un getto d’acqua, fin dopo gli anni 50 il mare lambiva il marciapiedi, dove ora è vi sono le caratteristiche pescherie sempre rifornite di ottimo pesce locale, pescato quotidianamente e trattorie tipiche, continuando sulla destra è possibile vedere i resti di porta Livorno, una delle antica porte della città, fatta costruire nel 1761 da Papa Clemente XIII, per permettere un rapido accesso a tutti coloro che lavoravano nel porto, come attesta la lapide posta sopra la porta stessa.
Continuando la nostra strada è possibile entrare, attraverso il varco degli antichi horrea, nella darsena romana, un bacino minore, la parte più interna del porto, ha la forma di un ampio rettangolo chiuso intorno, tranne che per un tratto, comunicante con il porto, che viene utilizzato come transito dai pescherecci, vedette da diporto e motovedette militari.
Questa costruzione, ovviamente di epoca traianea, sopravvisse intatta fino al Medio Evo.
Attualmente il porto è una delle risorse economiche più importanti della città, infatti partono ogni giorno navi traghetto per la Sardegna, Sicilia, Barcellona inoltre vi è un intenso traffico crocieristico e commerciale che rende il porto di Civitavecchia il più importante del Mediterraneo.