Il Palazzo Comunale di Tarquinia
Di stile romanico, con elementi che preludono al gotico, venne edificato nel secolo XIII sopra il tracciato della vecchia cinta muraria quando questa si era allargata verso sud a comprendere nuclei urbani edificati intorno ai compiessi monastici già esistenti, Si sviluppa orizzontalmente presentando sul retro, nella via di San Pancrazio, un corpo massiccio a tre piani mosso da una serie di arcate a tutto sesto, cieche, poggianti su pilastri.
Le finestre del secondo piano furono realizzate, a seguito della radicale ristrutturazione dell’edificio nel secolo XVI, chiudendo le preesistenti bifore con arco a tutto sesto delle quali rimangono tracce nella muratura.
Un grande arco ogivale che passa sotto l’intero edificio congiunge via San Pancrazio alla Piazza del Comune sul quale si affaccia il fronte principale che, seppur strutturalmente omogeneo, è in realtà composto da due corpi di fabbrica contigui che, fin dal secolo XIV, vengono indicati come Palazzo del Podestà, dove risiedeva appunto il Podestà con poteri giurisdizionali e militari e Palazzo dei Priori, dove risiedevano il Gonfaloniere, il Capitano dei Cinquecento ed i Consoli ai quali spettava il potere amministrativo. Come quello posteriore, il fronte principale presenta una serie di arcate a tutto sesto che un tempo incorniciavano bifore, chiuse nel XVI secolo, sostituite da finestre. La loggia della quale si ha notizia sin dall’anno 1366, era originariamente priva della scala di accesso esterna e della copertura: la scalinata, impostata su due grandi archi rampanti, in origine a sesto rialzato, venne realizzata nel XIV secolo, mentre la copertura è documentata a partire dalla metà del XVI secolo. La torre civica ed il corpo di fabbrica ad esso contiguo, verso nord, costituisce la fase saliente degli interventiImmagine di un affresco presente nella vecchia sala consiliare effettuati nel XVI secolo.
II portone principale dell’edificio e posto all’estremità destra di questo. A meta della prima rampa di scale si apre un piccolo chiostro dove un tempo era situata la cisterna dell’acqua ad uso del palazzo.
Le pareti della sala che si apre al termine della scalinata, un tempo adibita ad aula consiliare, sono coperte di affreschi, databili intorno ai secoli XVI e XVII, con scene e personaggi che si riferiscono ad episodi salienti della storia Cornetana.
Nell’attuale sala consiliare, che venne utilizzata dal XVII secolo sino ai primi anni del ’900 come teatro comunale, si notano, in alto sulla parete di fronte all’ingresso, tracce di un affresco rappresentante la crocifissione, databile al secolo XIV.
Alle pareti si trova collocata una serie di tele dipinte dal celebre Maestro cileno Sebastian Matta e un affresco del XV secolo, proveniente dal Convento Agostiniano di San Marco.