Abitato di Piana di Stigliano
Lungo la Strada Provinciale Braccianese Claudia direzione Bracciano, poco dopo la zona dei Grottini, prendendo una sterrata sulla destra arriviamo all’area interessata dall’abitato etrusco di Piana di Stigliano. Presso il Museo di Tolfa sono esposti i materiali provenienti dal sito che fu scoperto dal Gruppo Archeologico Romano durante alcune ricognizioni di superficie.
La zona dell’abitato, a seguito di una profonda aratura si presentava cosparsa di frammenti ceramici ed edilizi risalenti alla fine del VII-VI sec. a.C. A seguito di questa scoperta si effettuarono a più riprese raccolte sistematiche dei reperti fino ad arrivare a recenti nuove acquisizioni.
Il pianoro sul quale sorge l’insediamento è compreso tra la valle del fiume Mignone e quella del fosso Lenta nell’ambito di un’area più grande interessata dalla presenza di numerose ed importanti necropoli etrusche.
Si tratta di una zona particolarmente idonea alla coltivazione del grano, come ancora al giorno d’oggi si può osservare. L’abitato era organizzato in almeno due zone distanziate una dall’altra, all’interno delle quali le abitazioni non appaiono particolarmente distanziate tra loro. Purtroppo le arature hanno compromesso le strutture di fondazione e al momento non è possibile ricostruire alcuna planimetria. Tuttavia gli addensamenti di materiali, in entrambe le aree, consentono di localizzare le diverse unità domestiche. L’abitato occupava circa un totale di quattro ettari, dimensione consona agli insediamenti cui facevano capo le necropoli principali dei Monti della Tolfa. Il rinvenimento di antefisse fa ritenere che esistessero magioni di un certo livello, abitazioni di coloro che si facevano seppellire nelle tombe più monumentali.
La necropoli riferibile a questo abitato si trovava su una rupe tufacea a poca distanza, in località Grottini dove sono state individuate nel corso del tempo diverse tombe a camera.
La classe ceramica maggiormente attestata è quella d’impasto rosso di uso domestico, riferibile a vasi per la conservazione, la cucina e il consumo del cibo. Tra le forme presentate segnaliamo: olle, ciotole, bacini. Da osservare con particolare attenzione sono i frammenti di fornelli per la cottura dei cibi. Sono inoltre da segnalare i frammenti di “pithoi”, utilizzati quali contenitori per derrate alimentari, uno dei quali è decorato a cilindretto con la rappresentazione di Bellerofonte che fronteggia la chimera.