Storia del Porto di Civitavecchia
L’Autorità Portuale che gestisce e rende competitivo il porto è un sistema organizzativo che realizza grandi opere infrastrutturali e garantisce la crescita dei traffici puntando allo sviluppo non solo dello scalo ma dell’economia dell’intero territorio.
Il Porto di Civitavecchia fu commissionato da Traiano nel 106 d. C. e progettato dall’architetto Apollodoro di Damasco. Era composto, in maniera simile ai grandi porti di quell’epoca, da un grande bacino quasi circolare di circa 500 metri, due grandi moli, protesi per circa 400 metri e arricchiti da due torri gemelle, in seguito dette del Bicchiere e del Lazzaretto (ancora visibile, e ricostruita da Sangallo).
Il porto era chiuso da un’isola artificiale, arricchita da altre due torri, in seguito sull’isola (oggi non più esistente), furono costruiti il Faro (nel 1616), alto 30 metri ed il Fortino Gregoriano nella prima metà dall’800.
Nel 1660 Bernini vi costruì un fastoso Arsenale, di 50 metri a 6 arcate riunite a gruppi di due, purtroppo oggi distrutto dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale.
All’entrata del porto, troviamo l’imponente mole del Forte Michelangelo: sorge sopra un grandissimo edificio romano di epoca traianea, forse la sede del comando della flotta.
Il Forte Michelangelo, voluto da Papa Giulio II nel 1508 è sicuramente il monumento architettonico meglio conservato.
Disegnata da Donato Bramante, assistito da Antonio Da Sangallo. La fortezza fu completata nel 1537 forse con un intervento finale di Michelangelo.
Il castello di forma rettangolare con quattro torrioni e maschio centrale, è da qualche anno sede di mostre cittadine ed eventi culturali.
All’interno del porto possiamo vedere sulla cinta muraria merlata costruita nel 1600 da Urbano VIII, un bel mascherone:”la Fontana del Vanvitelli (1743)”.
E’ possibile poi vedere i resti di porta Livorno, una delle antica porte della città, fatta costruire nel 1761 da Papa Clemente XIII, per permettere un rapido accesso a tutti coloro lavoravano nel porto, come attesta la lapide posta sopra la porta stessa.
Continuando la nostra strada è possibile entrare, attraverso il varco degli antichi horrea, nella darsena romana.
Questa costruzione, di epoca traianea, sopravvisse intatta fino al Medio Evo, ha assunto l’attuale aspetto solo in tempi recenti.
Da recenti studi è stato calcolato che il materiale estratto per ricavare il bacino, era la stessa quantità necessaria per la costruzione dell’isola artificiale, che quindi verosimilmente fu costruita con questo stesso materiale cavato.
Attualmente il porto è una delle risorse economiche più importanti della città, infatti costituisce un importante terminal passeggeri, per i collegamenti marittimi – tra gli altri – con la Sardegna, la Sicilia e, attraverso le “Autostrade del mare”, Barcellona, Tunisi, Tolone, Malta e la Corsica.
Grazie al grande flusso di navi da crociera, il porto di Civitavecchia (“The heart of Italy”), è, ad oggi, il secondo scalo europeo per numero di passeggeri annui in transito