Punicum e la Villa di Ulpiano
Sul promontorio di Santa Marinella, dove ora si trova il Castello Odescalchi, secondo la Tabula Peutingeriana doveva trovarsi il sito dell’antica Punicum, un insediamento di origine etrusca, nato in coincidenza con un punto di facile approdo, protetto dai venti e dal mare.
Il nome Punicum, da alcuni collegato alla frequentazione di questo tratto di litorale da parte di genti puniche, è forse più propriamente derivato dal nome latino del melograno (malum punicum) una pianta che in epoca antica, insieme a molti altri elementi del paesaggio naturale, fu usata spesso come punto di riferimento topografico (ad punicum).
In epoca romana presso Punicum venne costruita una grande e lussuosa villa marittima detta di Ulpiano, provvista di un porto e di impianti per l’allevamento ittico (peschiere), acquisita forse agli inizi del III sec. d.C. dal famoso giureconsulto Ulpiano.
I resti della villa sono stati trovati in occasione di numerosi scavi non regolari eseguiti a più riprese a partire dal 1838. E’ nota la presenza di criptoportici , porticati aperti verso il mare, ambienti termali con ricche decorazioni musive e statuarie oggi disperse in vari musei e collezioni private.
Tra i rinvenimenti si ricordano il mosaico di Orfeo, le statue di Meleagro e di Dionisio e Pan , le tubazioni di piombo (fistulae) con l’iscrizione “Cn. Domiti Anni Ulpiani” e più di recente le statue di Athena Parthenos e di Apollo ,che evidentemente decoravano i giardini della villa.
Sui resti dell’antica Punicum e della villa di Ulpiano, intorno al XI sec., risulta attivo un piccolo insediamento, protetto da un’alta torre cilindrica, voluta forse dai conti di Tuscia, provvisto di un luogo di culto dedicato a Santa Marinella, curato da una comunità di monaci basiliani.
Nei secoli successivi, attraverso complesse vicende e passaggi di proprietà, fu edificato il castello, inglobando l’antica torre cilindrica (sec. XV), reso ancora più forte dalla costruzione dei bastioni e della batteria (XVII sec). Nel 1634 il Papa Urbano VIII avviò le opere per la realizzazione di un grande porto che avrebbe dovuto spostare su S. Marinella una parte del traffico di Civitavecchia: l’opera non fu mai terminata.
Il Castello Odescalchi con il vicino borgo, frequentato da pescatori e da cacciatori, con la sua caratteristica pianta a tre torri angolari e una centrale, è rimasto a controllo del sottostante porticciolo e del litorale fino quasi ai nostri giorni.
Attualmente rimangono visibili presso il porticciolo solo alcuni brevi tratti di murature in opera reticolata e laterizia pertinenti alle mura di terrazzamento della villa; numerosi frammenti architettonici e alcune interessanti iscrizioni sepolcrali si conservano nei giardini di Castello Odescalchi e dei villini circostanti.