LA CHIESA ED IL BORGO DELLA FARNESIANA
E’ situata a circa 10 Km da Allumiere lungo la strada conosciuta come “Farnesiana” che congiunge il paese con la strada statale Aurelia (SS1), tra Civitavecchia e Tarquinia.
La prima Chiesa della Farnesiana ha origine sin dal periodo degli Olgiati quali appaltatori dell’impresa dell’allume e si trova all’interno del piccolo borgo semi diroccato vicino all’attuale chiesa. Gli Olgiati nel 1591 fecero costruire in questa zona un mulino che funzionava grazie alla deviazione del corso del torrente Campaccio e che era necessario per il sostentamento dei minatori che lavoravano nelle miniere. Successivamente furono aggiunti una piccola chiesa ed un piccolo borgo che ospitava alcuni religiosi provenienti dalla chiesa del Gesù di Roma, i “Farnesiani” che, oltre alle mansioni religiose, avevano il compito di gestire il mulino.
I cappellani farnesiani lasciarono Allumiere nel 1754 e tutte le loro proprietà furono acquistate dalla Reverenda Camera Apostolica che vi istituì un’azienda per l’allevamento del bestiame e per la produzione del grano.
Intorno alla fine del secolo XVII parte dell’acqua che alimentava il mulino venne incanalata verso Civitavecchia per cui il piccolo borgo della Farnesiana perse un po’ della sua importanza. Ma la produzione dell’allume era ormai in crisi e, nel 1836, l’intera tenuta fu venduta al Sacro Monte di Pietà di Roma che fece costruire una chiesa di dimensioni maggiori alla quale diede il nome di “Santa Maria della Farnesiana”. Nel 1860 tale edificio fu ampliato con la costruzione dei porticati laterali che successivamente furono chiusi.
Dopo la proclamazione dello Stato Italiano tutte le proprietà della tenuta della Farnesiana passarono nelle mani della Cassa Depositi e Prestiti, che ridimensionò l’azienda agricola ed il potere della Chiesa.
Nel 1877 tutta l’azienda fu acquistata dal marchese Guglielmi, di Civitavecchia, che ripristinò l’azienda agricola e dedicò la chiesa alla Immacolata Concezione.
Attualmente la chiesa ed il borgo si trovano in uno stato di totale abbandono.