La peschiera di Punta della Vipera
Al km 66 della via Aurelia, in località Punta della Vipera, è riconoscibile una grande peschiera, in buone condizioni di conservazione, costruita su banchi di pietraforte affioranti sul livello del mare: uno dei più completi ed interessanti esempi di peschiera romana visibili lungo l’intero litorale tirrenico a nord di Roma. Si conserva un notevole bacino rettangolare, lungo m 48 e largo m 30, difeso dal mare da un molo frangiflutti in opera cementizia costituito da tre bracci ortogonali spessi circa 3 metri.
L’impianto, destinato all’allevamento dei pesci e molluschi, costruito forse alla fine del I secolo a.C., si articola in diverse vasche rettangolari distribuite attorno a un grande bacino circolare centrale di oltre 20 metri di diametro. La possente struttura è costruita in cementizio con paramenti quasi tutti in opera reticolata ad eccezione degli archi di collegamento tra le vasche e della parete esterna della vasca centrale costruiti in laterizi. La profondità interna delle vasche oggi in alcuni punti raggiunge i due metri, ma probabilmente in passato doveva essere maggiore.
Si conservano inoltre tracce delle aperture e degli apprestamenti idraulici che distribuivano le acque nell’allevamento e ne regolavano il deflusso. Tre lunghi canali sottomarini che si dipartono dal lato rivolto al mare assicuravano l’alimentazione dell’impianto, la costante purificazione dell’acqua e l’equilibrio della temperatura ambientale delle vasche. Verso la terra, tra le rocce del litorale, si dipartono dagli angoli del alto orientale della peschiera due sacche simmetriche, di cui restano ancora molte tracce, forse ad uso delle murene.
La peschiera, ben coincidente con i tipi descritti dagli autori antichi in particolare da Columella, era controllata da una villa marittima sita nell’immediato entroterra, in un’area oggi purtroppo completamente edificata. Negli scantinati della villa privata Galliano (via Aurelia n.510 e 512) rimangono resti della parte termale con ambienti riscaldati su suspensurae collegate ad un praefurnium.
Diversi muri in opera mista e laterizia, tracce di pavimentazioni a mosaico, rinvenimenti di capitelli e decorazioni marmoree documentano la ricchezza e l’estensione della villa, di certo collegata all’antica via Aurelia e affacciata sulla sottostante peschiera.