Lazzaretto
Nasce come difesa e al tempo stesso come “quinta ” architettonica del bacino portuale di Epoca romana ed in particolare della darsena, la parte più interna e protetta del porto. Termina con una torre di forma troncoconica costruita a protezione della bocca di ponente con il suo corrispettivo sul molo opposto (il molo del bicchiere ) a protezione della bocca di levante; la torre venne poi trasformata in fortilizio da Papi mantenendo però la sua funzione.
Il molo era attraversato da gallerie che costituivano un sistema di ricambio delle acque atto ad impedire l’interramento della darsena, evidente esempio dell’abilità ingegnieristica dei Romani; sistema che svolge tuttora la sua funzione restando l’unico nel suo genere al mondo.
Gli interventi papali sul molo risalgono ai primi decenni del ’600 sotto il pontificato di Urbano VIII, ma furono completati solo nel dicembre 1755 da Benedetto XIV che realizzò l’ultimo tratto di quelli che dovevano essere dei magazzini, con il corpo centrale a due spioventi ornato da una grande lapide con scu1ture e stemma pontificio.
Nel 1656 si diffuse un’epidemia di peste ed il fortino venne trasformato in ricovero per i contagiosi e tale rimase fino al 1800. Per isolare il lazzaretto si pensò anche di scavare un canale che lo avrebbe separato dal molo.
Della serie di edifici costruiti nelle varie epoche restano poche tracce sulla banchina tra le quali la più evidente è certamente la torre che versa in precarie condizioni.